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Alice o Acciuga (Engraulis encrasicholus)

L’acciuga, conosciuta scientificamente come Engraulis encrasicolus, è un pesce osseo appartenente alla famiglia degli Engraulidae. Ha un corpo affusolato e argentato, con una lunghezza media che varia dai 10 ai 20 centimetri.

Aspetti biologici:

L’acciuga vive in grandi banchi nelle acque costiere e si nutre principalmente di plancton, piccoli crostacei e larve di pesce. La riproduzione avviene durante la primavera e l’estate, con le femmine che depongono uova pelagiche che si schiudono in pochi giorni.

Aspetti ecologici:

L’acciuga gioca un ruolo fondamentale negli ecosistemi marini costieri, fungendo da preda per numerosi predatori, tra cui pesci più grandi, uccelli marini e mammiferi marini. La sua presenza abbondante e la capacità di formare grandi banchi la rendono una componente chiave delle reti alimentari marine. Inoltre, l’acciuga contribuisce alla salute degli ecosistemi marini attraverso il ciclo dei nutrienti, poiché la sua decomposizione fornisce nutrienti essenziali per altri organismi marini.

Aspetti economici della pesca:

Importanza commerciale: la pesca dell’acciuga è di grande importanza economica in molte regioni costiere, inclusi il Mediterraneo e l’Atlantico orientale.

Metodi di pesca: l’acciuga è pescata principalmente con reti a circuizione e reti da traino semi-pelagiche (volanti) e la sua cattura è regolata da quote per garantire la sostenibilità delle popolazioni. Il settore della pesca dell’acciuga fornisce lavoro a migliaia di pescatori e rappresenta una fonte significativa di reddito per molte comunità costiere.

Inoltre, l’acciuga è un ingrediente fondamentale in vari prodotti alimentari, come le acciughe salate e in olio, che sono esportati a livello globale, contribuendo ulteriormente all’economia.


Sarda o Sardina (Sardina pilchardus)

La sardina (Sardina pilchardus) è un pesce osseo appartenente alla famiglia dei Clupeidi. Di piccole dimensioni, può raggiungere una lunghezza massima di 25 cm. È caratterizzata da un corpo allungato e slanciato, con squame argentate e una fascia laterale blu-verde.

Aspetti biologici:

Riproduzione: La sardina si riproduce principalmente in primavera e in estate. Le femmine rilasciano uova pelagiche che vengono fecondate esternamente.

Alimentazione: Si nutre di plancton, piccoli crostacei e larve di pesce. Filtra il cibo dall’acqua grazie a branchie finemente strutturate.

Ciclo vitale: Ha un ciclo vitale relativamente breve, generalmente vive tra i 3 e i 5 anni.

Aspetti economici:

Vive in acque costiere e pelagiche, prevalentemente nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico Orientale. È una specie chiave negli ecosistemi marini, servendo come preda per molti predatori marini tra cui pesci più grandi, uccelli marini e mammiferi marini.

Aspetti economici legati alla pesca:

Importanza commerciale: La sardina è una delle specie ittiche più importanti economicamente. È pescata intensivamente per scopi alimentari sia freschi che conservati (sott’olio, in salamoia).

Metodi di pesca: Viene catturata principalmente con reti da circuizione e reti a strascico.

Impatti ambientali: La pesca intensiva può portare al sovrasfruttamento delle popolazioni di sardine, influenzando negativamente l’ecosistema marino. Per questo motivo, sono in atto regolamentazioni e pratiche di pesca sostenibile per garantire la conservazione della specie.


Seppia comune (Sepia officinalis)

La seppia comune (Sepia officinalis) è un mollusco cefalopode appartenente alla famiglia Sepiidae. È caratterizzata da un corpo ovale e appiattito, con un mantello che nasconde una conchiglia interna chiamata “osso di seppia”. Questo osso è utilizzato per il controllo della galleggiabilità. La seppia possiede otto braccia brevi e due tentacoli più lunghi utilizzati per catturare le prede. Gli occhi della seppia sono altamente sviluppati, permettendo una visione acuta.

Aspetti biologici:

La seppia comune è un predatore opportunista che si nutre di piccoli pesci, crostacei e altri invertebrati. La sua capacità di cambiare colore e texture della pelle, grazie ai cromatofori, le permette di mimetizzarsi efficacemente con l’ambiente circostante, sia per cacciare che per sfuggire ai predatori. La seppia ha un ciclo di vita relativamente breve, che varia tra uno e due anni, e raggiunge la maturità sessuale intorno ai 6-12 mesi. La riproduzione avviene attraverso la deposizione di uova che vengono attaccate a substrati marini.

Aspetti ecologici:

La seppia comune svolge un ruolo cruciale negli ecosistemi marini costieri, agendo sia come predatore che come preda. È una specie chiave nelle reti alimentari marine, contribuendo al controllo delle popolazioni di piccoli pesci e invertebrati. La sua presenza è indicativa della salute degli habitat marini, come praterie di posidonia e barriere coralline.

Aspetti economici legati alla pesca:

La seppia comune rappresenta una risorsa importante per la pesca commerciale e artigianale. Viene pescata principalmente con reti a strascico, tramagli e nasse. La sua carne è molto apprezzata per il consumo umano, sia fresca che lavorata in vari prodotti alimentari. Inoltre, l’osso di seppia è utilizzato in diverse applicazioni, tra cui l’alimentazione degli uccelli e la gioielleria. La gestione sostenibile delle popolazioni di seppia è fondamentale per garantire la continuità delle attività di pesca e la conservazione degli ecosistemi marini.


Granchio blu (Callinectes sapidus)

Il granchio blu (Callinectes sapidus) è una specie originaria della costa atlantica delle Americhe, ma ha trovato un nuovo habitat nel Mediterraneo. È facilmente riconoscibile per il suo carapace largo e piatto di colore blu-verde, con chele blu brillante.

Aspetti biologici:

Il granchio blu è una specie è altamente adattabile e può vivere in una varietà di ambienti, dalle acque salmastre delle lagune costiere alle zone più profondamente marine. La sua dieta è onnivora, includendo piccoli pesci, molluschi, alghe e detriti organici.

Aspetti ecologici:

L’introduzione del granchio blu nel Mediterraneo è avvenuta probabilmente attraverso le acque di zavorra delle navi mercantili. La specie ha avuto un impatto significativo sugli ecosistemi locali, competendo con le specie autoctone per il cibo e l’habitat. Ha anche il potenziale di alterare le reti alimentari e gli equilibri ecologici. Tuttavia, grazie alla sua predazione su specie invasive come la medusa Rhopilema nomadica, può anche avere effetti positivi.

Aspetti economici legati alla pesca:

La presenza del granchio blu nel Mediterraneo ha aperto nuove opportunità economiche per i pescatori locali. Questo crostaceo è molto richiesto sul mercato, sia nella cucina mediterranea che internazionale. La pesca del granchio blu può essere effettuata con vari metodi, tra cui reti da posta, trappole e palangari. La sua commercializzazione favorisce la diversificazione delle attività di pesca e crea nuove fonti di reddito. Tuttavia, è fondamentale gestire questa risorsa in modo sostenibile per evitare sovrasfruttamento e impatti negativi sugli ecosistemi locali.

Il granchio blu rappresenta una sfida e un’opportunità nel Mediterraneo. Da un lato ha potenziali effetti negativi sugli ecosistemi, dall’altro offre nuove prospettive economiche. Una gestione attenta e sostenibile è cruciale per bilanciare questi aspetti e garantire che i benefici socio-economici non compromettano la salute ecologica della regione.